Il Carnaroli, una delle tipologie di riso riconosciute tra le eccellenze della produzione italiana. Nato negli anni ’40 da un risicoltore paullese è oggi utilizzato dai migliori chef.
“Dutür, se fèm?”
Nasce tutta da qui la storia del Carnaroli, una delle tipologie di riso riconosciute tra le eccellenze della produzione italiana. Negli anni ‘40 fu questa la frase pronunciata dal collaboratore di De Vecchi, risicoltore paullese, sconfortato dagli scarsi risultati della coltivazione sperimentale che stavano testando, ovvero un incrocio tra le tipologie di riso Vialone e Lencino.
De Vecchi non smise di insistere e, raggiunta la qualità da lui desiderata, intitolò il riso in nome del suo collaboratore, il signor Carnaroli.
Proprietà del carnaroli
Il Riso Carnaroli, per le sue eccellenti proprietà, si è conquistato il titolo di “Re dei risi”, rientrando nella classe di riso superfino.
Alla vista si presenta come un chicco di grosse dimensioni (circa 7 mm) e dal colore perlato, ma la caratteristica più apprezzata è il suo elevato contenuto di amilosio, che permette un’eccellente tenuta alla cottura rispetto ad altre varietà, il che lo rende ideale nelle cotture lente richieste per la preparazione dei risotti.
Amato non solo dai grandi chef, ma anche da chi vuole portare in tavola un riso naturale e di grande qualità, si lega in armonia con ogni ingrediente, esaltandone i sapori.
Il nostro Riso Rizzotti Carnaroli può vantare la denominazione Selezione Reale del Carnaroli, dovuta alla bassissima percentuale di rottura, ottenuta grazie ad un doppio passaggio di selezione.
Ricette
Il Carnaroli è la varietà di riso più apprezzata nel panorama gastronomico italiano ed
internazionale, considerato per l’appunto il “re dei risotti”. Nella nostra produzione Rizzotti ne trovate di due varietà: il Carnaroli classico ed il ricercato Gran Riserva con cui poter creare gustose ricette, dai risotti regionali, come la buonissima paniscia novarese, ai piatti speciali e gourmet, come il risotto alla zucca, risotto con i funghi, con gorgonzola, pere e noci, radicchio e pancetta e tanti altri ancora.
Autenticità
Attenzione però! Attualmente, con il nome Carnaroli, possono essere vendute per legge anche altre varietà di riso appartenenti alla stessa classe merceologica. Ciò vuol dire che non sempre il nome è garanzia di autenticità del riso.
Alcune aziende hanno richiesto e ottenuto la certificazione del DNA del riso coltivato e possono esporre sulla confezione il marchio ‘DNA controllato’.
Come poter distinguere il vero re dei risotti dal falso?
Bisogna innanzitutto ricorrere alla ricerca del “vero Carnaroli” tramite la semente certificata, rinnovata ogni anno nel ciclo di certificazione previsto dall’ENSE (Ente Nazionale Sementi Elette), così da avere la certezza di poter assaporare il Carnaroli autentico.
Il vero e proprio test si esegue però a casa: un’azione che può aiutare a capire la varietà è il controllo della grandezza e del colore del chicco, che devono essere entrambi uniformi, che non vi siano macchie sui granelli e che non vi siano chicchi rotti. Inoltre durante la cottura, bollitura o mantecatura che sia, deve liberare un profumo di amido pulito e quasi tendente al dolce.
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