
Ci sono sempre piaciute le persone con una storia da raccontare, originali e con un vissuto e un’esperienza significativa da condividere.
Proprio per questo, da circa un anno ci siamo avvicinati ad alcune figure che racchiudono tutte queste caratteristiche e ci hanno colpito per la loro storia e il loro modo di affrontare la vita. Un personal trainer, una mamma dalle mille idee, una ragazza che si diletta in cucina, chef amatoriali…tutti uniti da un unico denominatore: un orientamento verso prodotti di qualità.
Siamo felici oggi di potervi presentare Elena, parte del duo Mescolo Mestolo, avvocato e amante degli amici a 4 zampe che conosceremo meglio attraverso un’intervista.
Rizzotti: “Ciao Elena ti ringraziamo molto per dedicarci il tempo di un’intervista, a fronte della bellissima collaborazione che stiamo portando avanti insieme da qualche mese, così che i nostri lettori possano conoscerti meglio! Partiamo subito con una domanda che sicuramente tutti si staranno facendo: Come nasce Mescolo Mestolo?“
Elena: “Ciao a tutti, vi ringrazio per darmi la possibilità di presentarmi al vostro pubblico. Mescolo Mestolo nasce quasi per gioco a novembre 2020, quando eravamo ancora in un momento di restrizioni per il Covid, da un’idea mia e di Anna per diminuire la distanza tra noi.
Io sono lombarda, per la precisione brianzola, Anna invece è di origine partenopea e ci siamo conosciute nel 2017, entrambe animate dalla passione per i cani. Abbiamo condiviso un corso da educatore cinofilo e grazie a questa attività, per molti mesi ci siamo trovate a cucinare spesso insieme. In quei momenti abbiamo scoperto la nostra passione per la cucina e per i prodotti genuini, protagonisti di ricette semplici e delle nostre tradizioni.
Ringrazierò sempre Anna che, da buona partenopea, mi ha insegnato come anche l’insalata si possa cucinare. Mi ha fatto conoscere piatti tipici della sua terra, come la pizza di scarola, a cui difficilmente riesco a rinunciare. Anna ha proprio la tipica anima napoletana dell’accoglienza e un grande talento in cucina, dovuto anche alla sua storia familiare, infatti mi ricorda sempre: “Io sono cresciuta in una casa dove c’era il profumo del ragù e del babà”. Io invece avevo i nonni lombardi che facevano i contadini e mi hanno trasmesso la passione per tutti i piatti della tradizione lombarda: la cassoeula, il cotechino con le lenticchie, la mortadella, la trippa. Adoro questi piatti, anche se è difficile realizzarli spesso per mancanza di tempo.
Anna e io avevamo l’abitudine di trovarci il venerdì sera dopo il lavoro per partecipare al corso cinofilo e in questa occasione avevamo la possibilità di cucinare insieme. Anna portava le verdure e magari un secondo, io il riso allo zafferano e si creava così uno scambio di sapori e tradizioni. A causa del lockdown, non siamo riuscite a vederci per un sacco di mesi. Anna dirige un albergo a 4 stelle a Milano e io, come tutti, mi sono ritrovata in quesi mesi a confrontarmi con una nuova realtà, molto complessa. Per affrontare insieme quel periodo, quasi per gioco, abbiamo deciso di tenerci in contatto e trasmettere un messaggio positivo. Volevamo mostrare come con un minimo di manualità, fantasia e passione per le tradizioni si può cucinare e mangiare bene, nonostante le nostre vite molto impegnate e così, a novembre 2020, è nata la pagina di Mescolo Mestolo, che nel giro di pochissimo tempo ha raggiunto più di 2000 follower.
Poi è stato quasi naturale dividerci la tavola. Anna mi ‘accusa’ sempre di concentrarmi solo su primi piatti, contorni e ricette per la colazione e un po’ ha ragione, io mangio così. Lei, invece, sceglie ricette decisamente più variegate e avendo due figli grandi si è fatta tantissima esperienza cucinando per loro e i loro amici.”

Rizzotti: “come è finito un avvocato in cucina?”
Elena: “Amo mangiare bene e ho imparato a cucinare da mia madre, ma soprattutto da mia nonna. Lei era contadina e mi piaceva molto vederla cucinare il pranzo per tutta la famiglia, genitori, figli e nipoti. Preparava essenzialmente cereali, lenticchie e legumi in genere, riso, farina e polenta. Adoravo accompagnarla dal mugnaio per comprare i sacchi di riso e di farina di mais per fare la polenta. Il piatto must di mia nonna era il risotto in tutte le sue varianti: ‘giallo’, con lo zafferano, con i fegatini di coniglio – avendo animali da cortile – o con la salsiccia. E credo che sia proprio grazie a lei che è nata in me la passione per la cucina e per il risotto.
Crescendo, ho iniziato a frequentare dei corsi di cucina. Nel 2015 mi è capitato di andare a lezione direttamente a casa dello chef Riccardo Cominardi, che mi ha insegnato a cucinare il risotto con l’acqua salata al posto del brodo vegetale o di carne, esaltando così molto di più gli ingredienti e facendoti godere il loro gusto a pieno.”
Rizzotti: “come hai conosciuto Riso Rizzotti e cosa apprezzi di più dei loro prodotti?”
Elena: “La mia conoscenza con Riso Rizzotti nasce dalla mia ricerca di riso per realizzare i miei risotti che non fosse però da grande distribuzione. Così come Anna, anche io preferisco, infatti, fare acquisti in piccoli negozi, prediligendo il macellaio di paese e il fruttivendolo di quartiere invece di andare al supermercato. Per questo ho iniziato a fermarmi sempre più spesso in diverse riserie del Piemonte, già da prima che nascesse la nostra avventura di Mescolo Mestolo.
A consigliarmi il riso Rizzotti è stata però Rita Sironi, la proprietaria di una piccola drogheria dove mi capita spesso di fare la spesa e con cui ho instaurato un rapporto di grande confidenza. Di queste attività apprezzo molto il contatto umano, che riesce a valorizzare ancora di più i prodotti che vendono.
Un giorno mi propose di acquistare il Carnaroli classico di Riso Rizzotti. Sono andata a casa e ho preparato un bel risotto alla parmigiana, rimanendo piacevolmente soddisfatta. La settimana successiva, tornando a fare la spesa, ho scoperto l’esistenza del Magnus ed è stato amore a prima vista. Quando preparo un risotto con il Magnus, la mantecatura che si ottiene è unica, con un chicco bello grande e strutturato. Ed è molto semplice ottenere un risultato top con ingredienti semplici.
Il Magnus, lo scorso anno, è stato anche il protagonista dei regali di Natale per le mie amiche e zie, che hanno apprezzato molto il prodotto e le più brave in cucina l’hanno definito come un vero viaggio nell’esperienza del gusto.”
Rizzotti: “oltre al Carnaroli e al Magnus hai avuto modo di provare altre varietà?”
Elena: “Grazie a Francesca, un’altra vostra collaborazione che già conoscevo facendo parte entrambe di una community food, mi sono incuriosita sul riso Artiglio. Da amante della cucina sana ed equilibrata, mi capita spesso di cucinare il riso basmati e circa un mese fa ho deciso di provare a sostituirlo con l’Artiglio, rimanendo piacevolmente sorpresa.
Il riso Artiglio accompagna anche le mie pause pranzo in ufficio. Cucinato con scarola, pomodorini, capperi, acciughe e tanti altri ingredienti, si abbina perfettamente a tantissimi gusti. Questa varietà ha un’ottima tenuta, è un riso fit, veloce da preparare, infatti cuoce in 8 minuti, e non scuoce. Non c’è davvero paragone con i prodotti che si acquistano al supermercato.
Un’altra varietà di Riso Rizzotti che mi capita di utilizzare spesso in cucina è il Gran Riserva, e devo dire che il Carnaroli è quello che preferisco in assoluto.
Devo ancora provare il Roma, usato solitamente da mia nonna, ma provvederò molto presto.”

Rizzotti: “Ultima domanda, quali sono le tue migliori creazioni realizzate con Riso Rizzotti?”
Elena: “In realtà, faccio molte più ricette di quelle che pubblico sui social, perché non riesco sempre a ritagliarmi tanto tempo.
I miei ospiti sono letteralmente impazziti per il Risotto con fichi e burrata, un abbinamento originale che ha soddisfatto tutti i palati. Il risotto con zucca e porri è un’altra combinazione che ha avuto molto successo tra settembre e ottobre, considerati i prodotti di stagione.
Ma la ricetta più particolare è nata per caso, una sera in cui avevo un’amica a cena. Non avendo fatto in tempo a fare la spesa, non avevo a disposizione molti ingredienti in frigo ma mi è caduto l’occhio sui lamponi e una forma di parmigiano stagionato e ho iniziato a creare una rivisitazione del risotto alla parmigiana tradizionale. Ho scaldato in una pentola antiaderente i lamponi con sale e pepe e successivamente ho adagiato il risotto alla parmigiana su un letto di questa crema di lamponi. Il lampone, dal sapore un po’ aspro, ha spezzato molto bene il gusto intenso del risotto alla parmigiana e il tutto è stato realizzato in pochissimo tempo.”
Ti ringraziamo Elena per il tempo che ci ha dedicato e invitiamo tutti i lettori a seguire te e Anna sulla vostra pagina Instagram @mescolo_mestolo
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