
Ci sono sempre piaciute le persone con una storia da raccontare, originali e con un vissuto e un’esperienza significativa da condividere.
Proprio per questo, da circa un anno ci siamo avvicinati ad alcune figure che racchiudono tutte queste caratteristiche e ci hanno colpito per le loro storie e il loro modo di affrontare la vita. Un personal trainer, una mamma dalle mille idee, una ragazza che si diletta in cucina, chef amatoriali…tutti uniti da un unico denominatore: un orientamento verso prodotti di qualità.
Siamo felici oggi di poter presentare Margherita, alias Marghe ai Fornelli, mamma e coach che conosceremo attraverso un’intervista.
Rizzotti: “Ciao Margherita, ti ringraziamo molto per dedicarci il tempo di un’intervista, a fronte della bellissima collaborazione che stiamo portando avanti insieme da qualche tempo, così che i nostri lettori possano conoscerti meglio!
Partiamo subito con la prima domanda: Chi è Marghe.ai.fornelli?”
Margherita: “Grazie a voi per darmi la possibilità di presentarmi. Sono in primis una mamma, ho un bel da fare con i miei 3 figli, che considero sempre bimbi, senza accorgermi che spaziano da 17 anni di età il più grande, fino a 8 la più piccola.
Vivo in provincia di Lodi e oltre a essere una mamma, che considero comunque il mio lavoro principale, mi occupo di formazione: sono coach e counselor con una laurea in lingue e una in psicologia clinica e della riabilitazione. Più in generale, aiuto le persone a facilitare il raggiungimento dei loro obiettivi.”

Rizzotti: “Come riesci a gestire tutti questi aspetti della tua vita e conciliare vita familiare, lavoro, pagina Instagram e blog?”
Margherita: “Non mi sento tanto diversa da tutte le altre mamme e donne. Di fatto, oggi facciamo del multitasking una regola, credo faccia parte ormai della nostra natura e non mi prendo nessun merito per questo. Forse sì, ho un po’ di energia in più, però se andassimo a vedere quello che le mamme fanno da quando si svegliano fino alla sera, allora non credo di fare nulla in più di loro.
Penso che tutto stia nel sapersi organizzare e trovare una quadra. Sicuramente, il fatto di essere libera professionista mi agevola e dà la possibilità di incastrare più appuntamenti durante la giornata e ritagliarmi anche momenti di relax.”
Rizzotti: “Bene, passiamo ora ai tuoi interessi: quando è nata la tua passione per la cucina? L’hai sempre avuta o è cresciuta nel tempo?”
Marherita: “Difficile dire se l’abbia sempre avuta, perché finchè vivevo con i miei genitori difficilmente avevo spazio per cucinare e quando provavo a dilettarmi non ricevevo grandi incoraggiamenti.
Di fatto mi sono avvicinata alla cucina da sposata, anche se poi ho iniziato veramente a cucinare con passione quando sono nati i miei ragazzi.
Finché eravamo in due, preparavo solo cose classiche, probabilmente però, essendo nata da mamma pugliese e papà campano, la passione per la cucina e le tradizioni è insita nel mio DNA. Nel tempo ho sviluppato la conoscenza delle ricette tipiche e la loro preparazione corretta.
Tuttavia, devo dire che non mi reputo una foodblogger. Mi sento una mamma che si diverte a cucinare e fotografare i piatti. Da qui “Marghe ai fornelli – mamma di tre”
Rizzotti: “Come è nata l’idea di aprire un blog?”
Margherita: “È nata nel periodo di chiusura che tutti noi abbiamo dovuto affrontare a causa della pandemia da COVID19. La mia famiglia, abituata a incrociarsi alle sette del mattino e rivedersi alle sera, si è ritrovata costretta a rimanere insieme 24 ore su 24, chiusa dentro casa.
Questa particolarità ha generato dei momenti piacevoli, ma anche tanto nervosismo e quindi ho pensato di trovare degli spazi in cui “rifugiarmi”. Così ho iniziato a cucinare ogni giorno un piatto diverso e, grazie alla mia amica Yara, ho aperto una pagina Instagram e in poco tempo – un mesetto – avevo già raggiunto i 1000 follower.
Mi è capitato di essere contattata da alcune radio per un’intervista, come figura di interesse che ha una pagina social e si occupa di cucina. La mia risposta è sempre la medesima e cioè che ringrazio, ma che dovrebbero chiamare quelle brave, perché io non sono una foodblogger, faccio altro nella vita.
Il mio blog è semplicemente una coccola familiare. C’è una porta aperta verso l’esterno, per far vedere alle persone quello che faccio, però non è la mia professione, non sono specializzata. Dovrei affinare alcune tecniche, impiattamenti e scatti fotografici o ancora contenuti video.”

Rizzotti: “Probabilmente il tuo seguito è dovuto al fatto che proponi ricette casalinghe, che siano facilmente replicabili anche da persone alle prime armi.”
Margherita: “Spesso, infatti, mi scrivono chiedendomi se la ricetta è semplice e la mia risposta è sempre: “Se ci sono riuscita io, puoi riuscirci anche tu. Vedrai che ce la fai sicuramente!”
Rizzotti: “Secondo te, oggi quali caratteristiche dovrebbe avere una foodblogger per avere successo?”
Margherita: “Come tutte le cose che si vogliono fare per bene, per gestire bene una pagina social occorre avere passione, ma soprattutto costanza. Poi serve dimestichezza ai fornelli e senza dubbio un occhio artistico, realizzando foto che valorizzino i piatti.
A una persona che vorrebbe iniziare con questa attività, direi come prima cosa di visionare delle pagine esistenti e che si avvicinano di più allo stile di cucina che si vuole proporre (casereccia, raffinata, light ecc.) e iniziare a creare la propria strada prendendo spunto, ma creando un proprio stile. Altra cosa importante è considerare le esigenze del pubblico e creare contenuti che rispondano a questi bisogni. Ad esempio, sempre parlando con la mia amica Yara, era nata l’idea di creare dei menù settimanali per le famiglie.
Un ultimo consiglio che mi sento di dare è che bisogna sempre tenere a mente che quello che viene pubblicato, per quanto sembra banale, potrebbe sempre servire a chi ha meno esperienza. Una cosa che per alcuni potrebbe essere semplice e scontata per molti altri potrebbe non esserlo.”
Rizzotti: “Come hai conosciuto Riso Rizzotti?”
Margherita: “Sono capitata sulla pagina Instagram di Riso Rizzotti e ne sono rimasta colpita, in particolare dalla simpatia di Fabrizio e dal contesto familiare di cui spesso si racconta nei post. Si respira proprio l’aria di cascina Fornace.
Così ho scritto un messaggio per entrare in contatto con loro e la prima cosa che si denota è il rapporto umano e l’approccio che hanno. Già dalla prima chiacchierata che ho fatto con Dario (Social Media Manager di Riso Rizzotti) ho sentito una forte affinità con l’azienda e capito che condividevamo gli stessi valori.“
Rizzotti: “Cosa pensi dei prodotti Riso Rizzotti e quali sono i tuoi preferiti?”
Margherita: “Penso che siano dei prodotti di alta, altissima qualità e che rendono davvero l’idea di cosa c’è dietro. L’orientamento green da anni, la cultura e l’attenzione per il territorio, il controllo della filiera completa di produzione dalla semina all’insacchettamento sono solo alcune delle cose che mi vengono in mente. Le collaborazioni con scuole e guide turistiche per le visite in cascina e soprattutto la cura nella lavorazione del chicco di riso, che per loro non deve subire stress, sono cose che molti di noi non sanno, ma possono fare la differenza.
Riso Rizzotti è un brand che riesce a trasmettere i suoi valori e il senso della famiglia, del lavoro svolto con passione e della positività nel domani. Dietro ci sono persone vere, dietro ci sono padre e figlio, Fabrizio e Luca Rizzotti, a continuare una lunga tradizione della bassa novarese.
In precedenza, compravo solo riso Arborio nella grande distribuzione e per me esisteva solo quella varietà. Grazie a Rizzotti ho avuto modo di entrare nel mondo del riso e provare altre tipologie. Ho testato tutti i loro prodotti e per me il Carnaroli classico è il numero uno, in particolare il Magnus con i suoi chicconi di prima scelta. È il migliore per la consistenza del chicco e per la tenuta in cottura. Non lo cambierei mai più e ha definitivamente sostituito l’Arborio.“

Rizzotti: “Quello che più ci piace della tua cucina è che non ti limiti solo ai risotti, ma metti in gioco la tua creatività anche in altre ricette. Ci vengono in mente ad esempio i tuoi biscotti.”
Margherita: “In quell’occasione avevo un ospite intollerante al glutine e quindi ho voluto provare a preparare i biscotti con la farina di riso affinché potesse mangiarli senza problemi. Devo dire che erano buonissimi, friabili, saporiti e sono piaciuti a tutti. Ora li preparo spesso, così come le torte con la farina di riso.
È vero, non cucino solo risotti, anche se il risotto è piace tantissimo a tutti noi. Uno dei miei figli, ad esempio, adora gli arancini. Tendenzialmente, in cucina vado un po’ a braccio, adoro guardarmi in giro e prendere ispirazione dalle ricette che vedo e poi provare a modificarle.
Tra le mie creazioni, quella di cui sono più soddisfatta è il risotto gorgonzola, noci e pere. Mi sono detta: “Stavolta ho superato me stessa. Sembro una brava!”. È venuto davvero bene, andando ben oltre le mie aspettative, con la chicca della caramellatura della pera. Lo considero la mia migliore esecuzione, insieme al risotto bacon e fiori di zucchine. In ogni realizzazione, la differenza del chicco “Rizzotti” è indiscutibile.
Spero a breve, già in questa primavera, di venire a trovarvi in cascina a Vespolate e farmi guidare in una visita lungo il processo di produzione del riso, dalla risaia all’insacchettamento.”
Ti ringraziamo Margherita per il tempo che ci ha dedicato e invitiamo tutti i lettori a seguirti sul tuo canale Instagram @marghe.ai.fornelli
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